gennaio 2014

In missione per le imprese italiane: parola di Tajani

«Le imprese non sanno esattamente quali opportunità offre l’Europa»: a dirlo è il Vice presidente della Commissione europea Antonio Tajani che a Big&Small VI edizione ha pertanto tracciato un quadro completo delle misure messe a disposizione da Bruxelles per le Pmi e, più in generale, per l’economia italiana. «Il parlamento – ha innanzitutto informato Tajani – ha recentemente approvato il finanziamento per le Pmi nel pacchetto Cosme: sono circa 2,5 miliardi destinati alla competitività, internazionalizzazione, venture capital e settore turistico. In più ci sono i fondi dell’ottavo Programma quadro che si chiamerà Horizon 2020: sono circa 70 miliardi destinati all’innovazione e alla ricerca, però finalizzati alla politica industriale. Ci sono poi Fondi Strutturali che è importante che non siano utilizzati a finanziare sagre e concerti, come capitava in passato, ma che siano finalizzati alla realizzazione di infrastrutture e alla creazione diposti di lavoro».

«Per l’accesso al credito stiamo lavorando a un pacchetto insieme alla Bei con un effetto leva di 100 miliardi di euro per le piccole e medie imprese – ha aggiunto il Vice presidente della Commissione Europea – Aiuti arriveranno anche attraverso un’applicazione non rigida di Basilea3: per quanto riguarda i finanziamenti alle imprese piccole e medie imprese, fino a un milione e mezzo di euro non si applicheranno i criteri di Basilea3, ma quelli di Basilea2 e quindi ci sarà minor ricorso ai fondi di riserva e di garanzia, ma più possibilità per le banche di finanziare le imprese. Stiamo inoltre lavorando a una azione forte di politica industriale per accompagnare il Fiscal Compact con un Industrial Compact che dovrebbe essere approvato a febbraio 2014. Vogliamo quindi fare in modo che economia reale, industria, imprese e mercato interno tornino a essere al centro della politica economica: non si possono chiedere solo sacrifici, ma si deve lavorare anche per la crescita».

 

 

«Si deve anche scongiurare la deflazione puntando su una politica monetaria diversa – ha commentato Tajani – Sta facendo molto bene Draghi, ma credo si deve affrontare una riflessione sulla Bce che dovrà assomigliare sempre di più alla Fed. Serve una banca centrale capace di garantire non soltanto la stabilità della moneta, ma anche di sostenere la crescita. Oggi l’euro è troppo caro per la nostra esportazione e quindi servirebbe una banca capace di governare la moneta. È importante anche l’accordo di libero scambio con gli Usa che mi auguro possa essere firmato il prossimo anno e questo aiuterà molto le nostre esportazioni, anche se è ovvio che stiamo guardando attentamente a fare in modo che non provochi danni a reparti industriali europei. Siamo impegnati anche nella questione del Made In. Il parlamento ha approvato la proposta che porta la mia firma e sono ottimista per questo provvedimento che rappresenta una garanzia per il consumatore. Se passerà, tutti sapranno cosa acquistano e da dove viene il prodotto che hanno acquistato. Per quanto riguarda il turismo stiamo lavorando per modificare le regole sui visti perché in occasione di Expo 2015 potremmo vedere un aumento delle presenze turistiche, soprattutto delle nuove classi medie russe e cinesi, che spendono molto e sono molto desiderose di viaggiare ed ecco perché stiamo lavorando per rendere più flessibili le regole per la concessione dei visti».

«Abbiamo infine dato vita alle missioni per la crescita – ha fatto sapere Tajani – che sono missioni industriali cioè accompagniamo piccolissime, piccole, medie o grandi imprese in stati dove ci sono opportunità per investire e organizzare joint venture. Lo facciamo per impedire la delocalizzazione, vogliamo che le imprese si internazionalizzino e che si lavori sia in Italia, sia in Europa, ma anche fuori. Le abbiamo organizzate con ottimi risultati in Brasile, Cile, Argentina, Uruguay, Perù, Colombia, Messico, Stati Uniti, Marocco, Tunisia, Egitto, Cina, Russia, Vietnam, Miammar, Tailandia, Israele e Portogallo. Per dare il segno tangibile dell’Europa solidale, che non chiede soltanto sacrifici, ma che aiuta anche le imprese a crescere».

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