aprile 2013

Consumi e crisi: sfide e opportunità per la piccola e media distribuzione

Dal boom degli ipermercati passeremo al boom dei mercati rionali? Stando all’indagine effettuata da Methos, potrebbe essere questo il futuro del commercio a Roma e in tutto il paese, se la piccola e media distribuzione saprà rispondere alle sfide proposte dai cambiamenti in atto nelle abitudini del consumatore.

Se ne è discusso, in un’affollata Sala del Tempio di Adriano, in occasione della presentazione del libro “Restart the system” che raccoglie i risultati delle analisi sui nuovi modelli economici, portate avanti nel corso dell’edizione 2012 di Big&Small. L’evento è stato organizzato da Methos in collaborazione con Studio Valla e Archi’s comunicazione.

 

 

«Oggi il consumatore – ha spiegato Mauro Loy, Marketing Manager di Methos – è sempre più attento a quello che acquista e compra solo se è nelle possibilità di farlo, per questo le carte di credito stanno crollando. Non si cerca più il 3×2 e non si fa più la grande spesa di scorta che, si è scoperto, comporta un risparmio effimero, con sprechi stimati, fino allo scorso anno, in 117 euro procapite».

Un moderno frugalismo, dunque, che si traduce nella riscoperta del vintage e nel recupero del cibo, attuati rispolverando la borsetta della nonna e portando a tavola il polpettone. Un fenomeno, secondo quanto emerso dall’analisi di Methos, che è trasversale e che non riguarda quindi solo le fasce sociali economicamente più deboli.

Questa rinnovata attenzione allo spreco, dall’indagine effettuata sui consumi romani, non si traduce tuttavia nell’interesse primario al prezzo. Il costo è infatti al terzo posto per importanza nelle scelte dell’utente, preceduto dalla qualità del prodotto e dal rapporto col venditore. La tendenza è quindi al ritorno ai negozi di vicinato, mentre la spesa viene tenuta sotto controllo abbassando l’importo medio dello scontrino, ma aumentando la frequenza degli acquisti.

«Gli ipermercati sono in caduta libera – ha aggiunto Loy – anche il vicinato sta perdendo, ma in misura molto minore, i discount continuano a crescere, ma a velocità ridotta rispetto al passato. Si va verso una moderna prossimità, per questo la grande distribuzione ha iniziato ad aggredire il settore e a copiare i mercati rionali. La qualità, la professionalità dei venditori, la freschezza, la convenienza e il legame col territorio sono i punti di forza del nuovo commercio».

Valerio Valla, Founding Partner di Studio Valla, ha tracciato le prospettive europee del settore, sottolineando come le aziende italiane, che sono numerose e di qualità, devono aprire i loro orizzonti alle opportunità offerte dall’Ue. «È fondamentale che si faccia uno sforzo – ha dichiarato Valla – per accedere alle iniziative messe in campo dalla Commissione europea, anche se caratterizzate da una macchina burocratica troppo spesso estremamente complicata».

«Occorre valorizzare le eccellenze e i prodotti alimentari tradizionali – ha spiegato Carlo Hausmann, Direttore Generale Azienda Romana Mercati – Roma ha 300 specialità alimentari, l’intero paese ne conta quasi 10mila e gran parte di questi sono ignoti anche alla popolazione locale. Su questo aspetto si deve lavorare con serietà, restituendo alla città una gastronomia eccellente e magari anche economica, per evitare fenomeni come quello registrato oggi del kebab che ruba mercato alla porchetta».

«Dobbiamo uscire dalla sbornia collettiva di consumismo che abbiamo avuto fino a qualche anno fa – ha commentato Franco Gioacchini, Presidente Co.Ri.De. – dobbiamo tornare al commercio delle persone e ridimensionare quello della grande finanza. I 130 mercati rionali di Roma stanno cercando di adeguarsi in questo senso, lavorando a un’offerta di sistema e non individuale, a un rinnovato feeling con la produzione agricola e a orari più flessibili e adeguati ai nuovi stili di vita. I mercati della capitale anno tuttavia anche bisogno di una maggiore attenzione da parte delle Politiche economiche».

Particolarmente apprezzato è stato l’intervento della Senatrice Anna Cinzia Bonfrisco che ha parlato della necessità di non adeguarsi semplicemente a un nuovo sistema di frugalismo che «è evidentemente una soluzione di corto respiro». «È fondamentale generare un nuovo modo di consumare – ha aggiunto – valorizzando il made in Italy e più in generale sostenendo quella domanda interna che oggi manca, ma che è indispensabile al paese».

Semplificazione e sburocratizzazione sono invece le parole chiave secondo Davide Bordoni, assessore alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale di Roma Capitale. «L’azione di Comune e Regione – ha dichiarato l’assessore – deve andare verso una riforma della normativa che vada incontro alle esigenze degli imprenditori. Grazie agli investimenti di questa amministrazione sui mercati rionali già è stato comunque possibile valorizzare questa importante risorsa cittadina, fondamentale sia sotto l’aspetto commerciale che turistico. Basta osservare i risultati raggiunti con le iniziative attuate per il mercato di Campo de’ Fiori, oggi aperto tutte le domeniche». Oggi il commercio è una grande potenzialità -  conclude Bordoni – che deve viaggiare di pari passo con il turismo, l’agroalimentare e la cultura, che a Roma possono rappresentare un momento importante di recupero economico ed occupazionale.

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