dicembre 2013

Mauro Mannocchi: Un’alleanza per far cambiare passo al Paese

«Questo Paese ha bisogno di uno sforzo notevole, di uno shock, deve cambiare passo». Mauro Mannocchi, Presidente Confartigianato Imprese Roma, lo ha sostenuto con forza nel corso della sesta edizione dell’appuntamento Big&Small.

«É facile rendersi conto di questa necessità – ha aggiunto Mannocchi – quando si ha occasione di visitare altri paesi che oggi stanno viaggiando con aumenti del Pil importanti, mentre noi stiamo perdendo Pil da quasi vent’anni. Come artigiani abbiamo assunto iniziative e fatto proposte alle amministrazioni, ma troppo spesso c’è un vuoto di programmazione e progettazione perché siamo sempre alle prese con la risoluzione delle contingenze. Abbiamo ad esempio più volte proposto di fare la Cittadella dell’artigianato artistico: ce ne sono esempi in tutto il mondo, addirittura in Cina. Insomma se siamo d’accordo sul fatto che la nostra storia e cultura e che la vivacità e creatività nel mondo agroalimentare e dell’artigianato artistico possano essere risorse importanti sulle quali far leva per supportare la crescita delle Pmi e quindi dell’economia nazionale, allora dobbiamo creare le condizioni perfar incrociare la domanda con l’offerta».

 

 

«Guardiamo cosa è successo a Roma – ha aggiunto Mannocchi – scelte urbanistiche casuali o dettate da altri interessi, ma non dovute a reali esigenze del nostro territorio hanno fortemente danneggiato la piccola e media impresa. L’artigianato di servizio per la famiglia e per la casa è andato scomparendo perché è stato espulso dai centri storici. Abbiamo svilito i nostri centri storici che non rappresentano più la nostra storia e la nostra cultura e in questo senso c’è bisogno di un forte ripensamento. Dobbiamo ricostruire un tessuto connettivo cittadino che ci riporti vicino alle nostre tradizioni, così da vendere anche i nostri prodotti. Se in occasione delle feste natalizie siamo costretti a fare la fila per entrare a Piazza Navona, per poter poi apprezzare delle cineserie di basso costo e di basso livello, ecco io credo che allora su questo dobbiamo aprire una riflessione seria e iniziare a fare qualcosa di concreto.

Un’altra proposta che abbiamo fatto in questo senso riguarda il San Michele, un carcere minorile sul lungo Tevere. Lì ci sono oltre 30 porte chiuse e noi abbiamo chiesto all’amministrazione di aprirle. Apriamole il sabato e la domenica, durante l’estate romana e durante le feste natalizie. Ci possiamo mettere artigianato artistico di qualità e filiera gastronomica del territorio. In questo modo rendiamo viva la città, creiamo attrazione per i turisti e vendiamo cose di valore che rappresentano la nostra storia e la nostra cultura.

Con lo stesso obiettivo – ha dichiarato il Presidente di Confartigianato Imprese Roma – abbiamo promosso il consorzio “Artigiani del cibo” perché la difficoltà per le piccole imprese di qualità è di avere un’offerta organizzata e una razionalizzazione dei costi, in modo che possano affacciarsi sul mercato estero con un unico brand ed essere quindi insieme più forti e competitive».

Con le stesse finalità “Artigiani del Cibo” ha aderito a UnicaItalia, il network di servizi pensato per favorire la crescita delle Pmi italiane e presentato proprio nel corso della sesta edizione di Big&Small.

 

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