gennaio 2014

Stefano Torda: Avvicinare ai cittadini i fondi strutturali

«Ad oggi la performance della Regione Campania per quanto riguarda i Fondi Strutturali si riassume in due numeri: siamo al 25% della spesa sul Fesr e al 40% circa sul Fondo sociale europeo, numeri che la dicono lunga sui ritardi, le disfunzioni e i problemi del nostro paese». È partito da questa considerazione Stefano Torda, Capo dipartimento Istruzione e Lavoro della Regione Campania, nel suo intervento a Big&Small sesta edizione. «Dall’inizio dell’anno c’è stata comunque un’accelerazione – ha spiegato Torda – abbiamo speso nel 2013 circa 1 miliardo di euro nei soli settori del mio dipartimento il che lascia anche supporre che forse non si tratta di situazioni disperate, ma che, con gli strumenti opportuni, l’andamento negativo può essere corretto e magari forse, cominciando per tempo, dal prossimo ciclo di programmazione, può essere evitato».

 

 

Sempre in riferimento alla Regione Campania, Torda ha raccontato un’esperienza positiva messa in campo grazie al Fondo Microcredito del Fondo sociale europeo. «Il fondo in Campania – ha spiegato il Capo dipartimento – ha una dotazione di 100 milioni che consente di erogare prestiti a tasso zero da 5mila a 25mila euro da restituire in maniera graduale per la nascita e l’ampliamento di micro-imprese. La caratteristica fondamentale sono i destinatari che, oltre a giovani e donne, sono anche soggetti “non bancabili” cioè chi non può andare in banca a chiedere un piccolo credito per la propria attività professionale o per una buona attività imprenditoriale, per una cooperativa o una piccola impresa. Il primo bando ha registrato più di 5mila domande di cui 1.087 accolte. È di particolare interesse che quasi la metà delle domande sono di imprese esistenti e un po’ più della metà sono start-up con una ripartizione di genere che è per il 55% uomini e 45% donne. Per quanto riguarda l’età i giovani fanno la parte del leone, con più della metà dei partecipanti che hanno tra i 18 e i 35 e tra i 36 e i 45 anni. Grande richiesta c’è stata per attività di artigianato e valorizzazione prodotti tipici, servizi al turismo e piccolo commercio».

«Raramente – ha aggiunto Torda – accade che i Fondi Strutturali vengano utilizzati in modo che vadano direttamente alle persone, mentre in questo caso la risposta è entusiasta e straordinaria e, nella grandissima parte dei casi, questi pochissimi fondi hanno un risultato efficace perché creano lavoro e occupazione, oltre a distribuire una grandezza che non è misurabile e che si chiama ottimismo, fiducia nel paese e nelle istituzioni. La percezione che si ha dei Fondi Strutturali è che troppo spesso arrivano a decisione gli interessi delle cosiddette lobby, cioè grandi o piccoli e medi gruppi pubblici e privati che hanno gli strumenti per intervenire a livello comunitario. Allora o noi cerchiamo di cambiare le cose oppure il semestre europeo verrà percepito non positivamente dalle persone, come in qualche modo succede per l’euro, con risultati politici che sono sotto gli occhi di tutti».

  • Invia a un amico
  • Stampa