marzo 2017

Vincenzo Mancino - Il valore del cibo

Vincenzo Mancino - Il valore del cibo

Al tavolo della qualità c’è sicuramente posto per tutti ma, prima di tutto, bisogna capire qual è il significato del termine qualità. Questo perché qualità non ha mai fatto rima con quantità. Nel caso specifico delle produzioni, il valore del “ritorno al mercato” prende un significato completamente diverso: la forza della comunicazione di un produttore che ha realizzato un manufatto, conferisce una linea completamente diversa al rapporto tra chi compra e chi vende. È evidente che in un contesto di grande distribuzione si ha bisogno di linguaggi, ma il cibo non ha bisogno di un linguaggio quando è diretto, comunicativo e riconoscibile.

Se si prendono come esempio gli operatori dei mercati che sanno riconoscere un prodotto e raccontarlo direttamente al consumatore, si osserva come tutte le innovazioni e le strategie di comunicazione svaniscono di fronte al rapporto diretto e alla capacità dell’operatore di conoscere il prodotto e di saperlo raccontare al consumatore. Il mercato assume, quindi, una veste culturale che riconduce al territorio, alla provenienza, all’origine. A differenza di un operatore del mercato, qualsiasi strumento di comunicazione non può raccontare degli elementi specifici di un’attività artigianale come quella del frantoiano o del produttore del formaggio o dell’allevatore. Spesso di parla di origini: la parola origine viene da “oniri” che significa nascere. Il prodotto è l’espressione massima dell’origine, della capacità che ha lo stesso di racchiudere all’interno le sue peculiarità.

Il mercato rionale può favorire un ritorno al passato, un passato che era quello dei mercati specializzati, dei prodotti stagionali nel giusto periodo. Anche nel sistema economico i mercati hanno dato un insegnamento in tal senso: ci sono alcune comunità di stranieri che hanno capito l’importanza di unirsi e fare sistema, condividendo alcune operazioni – come l’acquisto – che hanno portato vantaggi collettivi. La strada dei gruppi d’acquisto a Roma fu percorsa dai vecchi norcini che compravano i prodotti a un determinato prezzo e decidevano a quanto venderlo in tutta la città. Un cartello che salvaguardava una determinata territorialità, che ha dato la possibilità agli operatori del mercato di avere un prodotto di alta qualità a un prezzo giusto. In ultimo il concetto della sincerità è importantissimo, perché comunicare quello che realmente è il prodotto significa dire alla persona “io ho la responsabilità di dirti quello che mangi”. Sono due le cose che ingeriamo: il cibo e le medicine. Allora perché il cibo non può diventare l’unica, sostituendo le medicine?

 

 

  • Invia a un amico
  • Stampa