Commercio, discount, prodotti tipici e sostenibili al centro di Big&Small 2010

Big&Small Le forme del commercio e della filiera agroalimentare è stato un appuntamento importante per gli operatori della piccola e grande distribuzione alimentare e particolarmente significativo e ricco di spunti per tutti coloro che sono interessati ad entrare in rapporto con un settore che, con circa 100 miliardi di euro di giro di affari, è uno dei più importanti e strategici dell’economia italiana
Big&Small (convegno giunto alla terza edizione e da quest’anno suddiviso in due giorni) è stato promosso dalla società di consulenza Methos, in collaborazione con Agra editrice.

Nella sua relazione introduttiva Mauro Loy, amministratore unico di Methos ed esperto di grande distribuzione, ha introdotto gli argomenti principali della due giorni di convegno e, analizzando nello specifico le problematiche del settore, ha sostenuto come sia necessario oggi tornare a parlare di qualità, tipicità dei prodotti e prossimità.

Ma quali saranno le nuove forme del commercio che consentiranno al settore di tornare a svolgere il ruolo fondamentale che ha avuto in passato? «I centri commerciali e gli ipermercati - dice Mauro Loy - si confermano in crisi come già preannunciato nel 2008. Il parco commerciale, invece, oggi è senz’altro lo strumento più adatto, anche perché fornisce più ancore d’attrazione. Il parco commerciale è un format che ha un futuro perché presenta minori costi di gestione rispetto ad altri e anche perché riesce a rappresentare meglio i nuovi settori di vendita in crescita con spazi aperti. Secondo Loy è necessaria inoltre, per venire incontro alle nuove esigenze del consumatore di oggi, una trasformazione dei mercati rionali, che «dovrebbero mettere da parte il forte connotato individualista e cominciare a ragionare in termini comuni».
Loy ha anche sottolineato quanto sia importante «riuscire a diversificarsi puntando sulla qualità e la tipicità dei prodotti e sulla specificità dell’offerta in un mondo che tende all’illusione della crescita smisurata e del progresso a tutti i costi».

Il professor Paolo De Nardis, ordinario di Sociologia all’Università La Sapienza di Roma, si è soffermato, invece, sul mutamento sociologico del consumatore. De Nardis ha spiegato come il consumatore «sia diventato un attore sociale fortemente acculturato non soltanto per quanto riguarda i suoi diritti e i suoi doveri, ma anche sulla filosofia della qualità del consumo». Per il professore, il consumatore di oggi «è combattivo e recupera la tematica del conflitto a dispetto della politica della solitudine a cui lo si voleva destinare». De Nardis ha inoltre evidenziato come sia in atto ormai nel consumatore una negoziazione sempre più consapevole.

L’amministratore delegato di Conad, Camillo De Berardinis, ha spiegato come anche nel 2010 «si confermi il dato della flessione dei consumi e della crisi degli ipermercati e come la distribuzione a rete omogenea continui a non crescere. Per la prima volta, quest’anno - ha proseguito - l’aumento della superficie per le nuove aperture non ha compensato il calo delle vendite». «Adesso - ha detto De Berardinis - si sta ridisegnando la geografia della distribuzione italiana e per vincere la sfida che abbiamo davanti a noi bisogna puntare sull’efficienza, sull’innovazione dei formati distributivi e sulla qualità dei servizi. Per usare un gioco di parole, insomma, si potrebbe affermare che occorre passare da una attenzione al valore a una attenzione ai valori». Secondo De Berardinis, in questo senso, «rappresentano un modello vincente la linea “Sapori&Dintorni” lanciata da Conad (dove si punta sulla tipicità del prodotto, la genuinità e la tradizione del territorio) ma anche le scelte innovative effettuate dal gruppo Coin e quelle di Oviesse, trasformatasi in Oviesse Industry». De Berardinis si è poi soffermato sul ruolo del consumatore e sull’elemento della selettività: «Rispetto al passato frammenta maggiormente la spesa ed è sempre più selettivo, non tanto sul prodotto, quanto sul modo di spendere».

L’assessore alle Attività Produttive di Roma Capitale, Davide Bordoni, ha presentato nel corso del convegno le linee guida del Nuovo Piano del Commercio, strumento di pianificazione che «sarà adottato dall’amministrazione per restituire alla città un’armonia tra grandi, medie e piccole strutture di vendita, sostenendo la crescita del fattore di qualità e creando un mezzo di governance dinamico che possa essere continuamente aggiornato e monitorato nell’attività quotidiana di rapporto con il tessuto imprenditoriale cittadino». 
L’assessore Bordoni ha poi annunciato alcuni dati su quante medie e grandi strutture di vendita sono presenti oggi a Roma. Nello specifico a Roma ci sono 1.323 medie strutture per una superficie totale di vendita di 911.000 mq, 79 grandi strutture per una superficie totale di 614.000 mq e 26 centri commerciali per una superficie totale di 513.000 mq. Bordoni ha poi fatto riferimenti ai dati forniti dagli uffici comunali, che nonostante il periodo di crisi generale, «ci presentano una realtà commerciale capitolina in continua crescita».
Da gennaio a ottobre 2010 «sono 7.882 le aperture di nuove attività riconducibili al commercio in sede fissa, 708 i nuovi pubblici esercizi, 2..210 le neonate attività artigianali. Tutte queste attività (insieme a quelle di diversa tipologia) - ha concluso Bordoni - portano ad un totale di 12.830 nuove aperture in dieci mesi».

Al convegno Big&Small ha partecipato anche il vicesindaco e assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Firenze Dario Nardella che ha illustrato il piano di riqualificazione commerciale del centro storico di Firenze. Nardella ha analizzato le problematiche relative al centro storico di una delle più belle città d’arte italiane (tra residenti e turisti si raggiunge una media di 100.000 persone) e ha parlato del rischio che il commercio sta vivendo: la perdita d’identità. «Siamo pieni di commercio - ha detto il vicesindaco - il problema è la qualità, a cui va affiancata la cultura della tradizione». Nardella vuole estendere il modello Ponte Vecchio anche alle altre strade della città e ha  annunciato come da lunedì prossimo, grazie a  un’ordinanza comunale, verrà posticipata la chiusura dei mercati coperti della città: «Adesso chiudono alle 14 – tra qualche giorno resteranno aperti fino alle 17».

Tra gli ospiti del convegno era presente anche il sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali, Francesco Maria Giro. Intervenuto per un breve saluto Giro ha sottolineato come il commercio sia “un attore fondamentale per lo sviluppo della città” e come la politica tutta “debba prestare una maggiore attenzione alle dinamiche di questo settore”. Il sottosegretario ha poi ricordato il suo impegno e quello del governo nella difesa del decoro e dell’armonia delle città, soprattutto per Roma. «Non ci deve essere contrapposizione – ha concluso Giro – tra sviluppo e tutela».

Albino Russo, direttore del centro studi di Ancc-Coop si è soffermato sull’andamento dei consumi. Dalle analisi presentate da Russo è emerso come il risparmio degli italiani sia concentrato soprattutto sui beni primari e in quelli di abbigliamento. «Aumentano invece – ha detto Russo – le spese mediche e diminuiscono le spese per gli alimenti. Due segnali del progressivo invecchiamento della popolazione italiana». Tra i settori in crescita quello della tecnologia: “Più Ipad e meno lavatrici”, sintetizza il direttore del centro studi di Ancc-Coop, che sottolinea infine la crisi delle vendite che ha coinvolto il mercato delle auto.

Il professor Daniele Tirelli, presidente POPAI, si è concentrato sul “consumatore medio” e sulla “personalità multipla” del cliente. Tirelli ha definito la qualità dei prodotti e dei servizi “il cardine strategico per una distribuzione moderna”. «Troppo spesso – ha aggiunto - si pensa che automaticamente il piccolo possa garantire più qualità del grande. Ma questo ragionamento non può essere considerato sempre vero».

Cristiano Rosponi, architetto e urbanista, ha presentato inoltre il progetto di sviluppo “La Storta”, analizzando modelli che prevedono la creazione di New Urban City per passare dall’idea di centro a quello di centralità.

Venerdì 5 novembre si sono svolti due workshop. Il primo dedicato ai Mercati rionali, farmer’s market e prodotti tipici e sostenibili. Tra i relatori presenti Alberto Moretti, Direttore Canali Distributivi di Conad, Angelo Arrigoni, Privat Label di Carrefour, Domenico Brisigotti, Private Label di Coop e Paolo Palomba direttore generale di AltroMercato. La giornata è stata arricchita anche dall’intervento di Paolo Scrocchi, direttore generale dell’Associazione italiana allevatori.

Dalla Spagna, inoltre, è arrivato Salvador Capdevila, presidente della Boqueria di Barcellona, mercato al dettaglio tra i più importanti in Europa. I lavori si sono conclusi con l’intervento di Alessandro Castro, responsabile Cultura Gastronomica dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona.

Il secondo workshop rappresenta una sorta di  riedizione degli incontri di successo organizzati negli anni passati da Agra per l’analisi e le prospettive del canale Discount. I lavori sono stati moderati da Armando Garosci, giornalista di Largo Consumo. L’incontro ha fatto il punto su questo “format” (a 18 anni dall’arrivo in Italia) attraverso una relazione di Giuseppe Girelli, Sales Manager di Nielsen. Girelli ha presentato i nuovi dati sul canale, impreziositi successivamente dagli interventi di top manager di insegne discount come Carlo Ricci (amministratore delegato di Todis), e Patrizio Podini (amministratore delegato di MD Discount). Ai lavori hanno partecipato anche Sergio Auricchio, direttore Agra editrice, e Andrea Tesini, che per oltre 5 anni è stato il responsabile della comunicazione in Italia di Lidl e ne ha promosso l’insegna attraverso innovative campagne pubblicitarie distribuite sui principali media.

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