Ripartire puntando su “Italianing” e Fondi UE

Il sistema economico del paese può ripartire puntanto sull' "Italianing", ovvero l’Italia delle menti, l’Italia del movimento, l’Italia del fare e sull’utilizzo dei fondi dell’Unione europea. Questo il messaggio lanciato oggi in occasione di Restart the system. Ripensiamo lo sviluppo, quinta edizione di Big&Small, promosso da Methos in collaborazione con Archi’s Comunicazione e Studio Valla.

I lavori si sono aperti questo pomeriggio con un dibattito moderato dal giornalista Marco Ventura. «Il nostro sistema economico - ha affermato Mauro Loy, amministratore unico di Methos - deve essere resettato, guardando all’Italia come casa della vita e come futuro che può e deve ripartire dall’economia locale, dalla manifattura e anche dalla tradizione enogastronomica. Il conflitto fra capitalismo finanziario e capitale produttivo - ha ricordato - ha aperto le porte alla ‘slow economy’ che impone una nuova coscienza di bisogni e di consumi. Vincerà sul mercato chi saprà interpretare in tempo utile i nuovi stili di vita e i nuovi modelli di consumo che si affermeranno. L’Italia dovrà dunque ricorrere alla propria creatività per innovare profondamente il modo di produrre e di consumare. Il patrimonio economico dell’Italia deve andare oltre - ha avvertito Loy - con una rete capace di costruire un futuro stabile anche, e soprattutto, con l’apporto delle istituzioni. Per questo, ad esempio, diciamo no all’internazionalizzazione fai da te, auspicando invece un sistema made in Italy da esportare, favorendo così la circolazione del nostro mondo e della nostra affascinante cultura; chiediamo inoltre l’istituzione di un ministero del Marketing».

«Sicuramente - ha ammesso Marco Ventura - questo è il momento per far ripartire il paese, innovando e facendo sistema, sempre però in un quadro europeo. L’Italia, infatti, è incastonata in un’Europa che parla di un’Italia in recessione anche per il 2013. Per questo, l’Europa è vista come un ostacolo che limita le possibilità di ripresa economica del nostro sistema».

«La situazione che stiamo vivendo - ha sottolineato Valerio Valla, Founding partner Studio Valla - è molto difficile, ma l’Europa può essere un motore non solo di sviluppo, ma anche di opportunità. Il debito pubblico e la bassa crescita sono i punti dolenti dell’Italia; abbiamo anche un problema di credito e di burocrazia lenta. Una serie di fattori, questi, che allontano gli investimenti esteri. L’Europa - ha chiarito - è la nostra casa e i fondi strutturali sono una delle vie d’uscita da imboccare per la nostra ripresa economica e per poter sviluppare le attività, aggredendo così i mercati internazionali. Il governo deve sviluppare un percorso formativo per manager che si occupano proprio di come poter spendere i fondi europei. È incredibile che il nostro paese non riesca ad usufruire di quelli che non sono altro che i nostri soldi. Perché - ha rimarcato Valla - tutti sappiamo che i fondi europei non sono altro che una partita di giro».

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